domenica 10 novembre 2013

Il mattone che vale

Immobili a reddito e impianti di energie alternative: vivere di rendita in tempi di crisi


di Alfiero MASSIMINI*

Anche in tempi di crisi economica, c’è chi riesce a vivere di rendita. Come?

Grazie a un ‘Diversified Assets Portfolio‘, cioè un pacchetto di risorse costituito nel corso di alcuni anni, spesso abbinando le più classiche forme di investimento (titoli di stato, obbligazioni corporate, obbligazioni high yield, azioni, derivati, ETF, fondi comuni d’investimento, polizze, metalli preziosi, ecc.) a una selezione di immobili a reddito e impianti di energie alternative che, grazie alle caratteristiche di sicurezza del rendimento, sono strumenti sempre più utilizzati.

Va detto innanzitutto che la composizione ideale di un Portfolio ‘conservativo’, cioè a basso rischio, deve tenere conto della massimizzazione dei margini e della minimizzazione del rischio. E ciò deve essere coerente con l’intero orizzonte temporale di investimento (ipotizzato di lungo periodo).

In questa ottica, un giusto mix di immobili a reddito e impianti di energie alternative può contribuire a ottenere un reddito costante e a basso coefficiente di rischio. Sicurezza, certezza di rendimento e costante rivalutazione del capitale ne fanno strumenti ideali per un investimento di lungo periodo.

Gli immobili a reddito sono generalmente locati per lunghi periodi, normalmente 18 anni con contratto 9 + 9, e i loro canoni di locazione sono garantiti da fideiussione bancaria (e di questi tempi, avere una garanzia sul reddito fa un’enorme differenza).

Inoltre, in un ottica di investimento a lungo termine, gli immobili a reddito rappresentano un ottimo metodo per proteggersi dall’inflazione.

Alcune settimane fa, avevamo visto insieme quali sono le proprietà più gettonate e quali rispondono meglio sia alle esigenze dei grossi investitori istituzionali che a quelle dei piccoli investitori.

Facciamo un piccolo resumée e vediamo insieme quali sono le novità che le riguardano…

Gli investitori istituzionali, prevalentemente fondi di investimento e SGR (ndr, Società di Gestione Risparmio) investono ovviamente in grossi asset immobiliari che spesso richiedono investimenti ad otto e nove cifre.

Vengono acquistati interi centri direzionali, centri logistici (sui tetti dei quali è anche possibile realizzare degli impianti fotovoltaici o mini-eolici), pacchetti di sportelli bancari (ndr, immobili locati a banche che vi realizzano le proprie filiali), supermercati, gallerie negozi ed interi centri commerciali. Ma anche palazzine nei centri storici da convertire in  uffici da affittare a professionisti di buon livello (notai, avvocati, studi associati di commercialisti e consulenti aziendali).

Altre proprietà molto gradite agli investitori immobiliari sono le cliniche private e le RSA (ndr, strutture Residenziale Sanitarie Assistenziali, meglio conosciute come case di riposo).
Invece, hotel e strutture turistiche oggi sono meno ricercati, a causa della crisi e del conseguente calo del giro di affari nel settore alberghiero (anche se, alcuni alberghi di lusso ne hanno risentito meno).




Un’altra tipologia di investimento che, da un certo punto di vista, può rientrare nella categoria degli immobili a reddito è quella degli impianti di energie alternative (fotovoltaici, idroelettrici, eolici e a biomasse).

Non mi riferisco ovviamente ai piccoli impianti familiari, ma a quelli grandi dimensioni, alcuni dei quali superano i 100 milioni di investimento ma rendono diversi milioni di euro all’anno. 

I proprietari di questi impianti guadagnano sia dai contributi garantiti dal GSE (ndr, Gestore Servizi Elettrici S.p.A.) per 20 anni che dalla vendita della corrente elettrica prodotta.




Sarà interessante vedere quali saranno le decisioni che prenderà nei prossimi giorni il Governo Monti per quanto riguarda l’IMU (ndr, la tassa che sostituirà la vecchia ICI) che inevitabilmente andrà ad influire sul rendimento degli immobili a reddito (le indiscrezioni giunte fino ad oggi non hanno ancora chiarito come effettivamente va calcolatal’IMU).

Inoltre, il ministro Passera ha annunciato una revisione del sistema di incentivi per le energie alternative e quindi, anche su questo fronte, dobbiamo attendere di vedere i provvedimenti definitivi per valutare come e quanto incideranno sugli impianti fotovoltaici, idroelettrici, eolici e a biomasse.


*CEO The Art of Living – a.massimini@theartofliving.it – www.villedasogno.net – www.immobilireddito.com

Questo articolo è stato pubblicato su Il Giornale del Lusso in data 25/04/2012.
Link all'articolo:  http://www.ilgiornaledellusso.it/2012/04/25/il-mattone-che-vale/

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